Uno dei metodi linguistici con i quali l’autore comunica l’ansia
e l’attesa è la ripetizione di frasi, modificandole minimamente
di volta in volta. Ad esempio, a pag. 74 possiamo leggere:
Rosso, tranquillo e seduto.
Rosso, tranquillo e seduto.
Rosso, tranquillo e seduto.
Rosso, perplesso e seduto.
Rosso, sospettoso e in piedi.
Le frasi con le quali l’autore descrive il combattimento sono frasi
collegate tra loro tra una fitta punteggiatura e dalla congiunzione coordinante
“e” (che l’autore scrive all’inglese, ovvero “&”).
Le frasi sono all’inizio molto brevi, poi si allungano sempre di
più, quasi a sottolineare il ritmo crescente della lotta. Si tratta
di frasi che rendono un ritmo veloce e mozzafiato così come veloce
è la lotta tra Testa Rasata e Vittorio!
Ecco un paio di esempi:
- Pag. 75: “Un sibilo velocissimo mi passa accanto a un orecchio.
È la scarpa destra di Sui che rimbalza sulla bocca di Testa Rasata”
- Pag. 75: “Testa Rasata, prima di perdere i sensi, stende una gamba
& mi spara un calcio nelle palle, che oltre a farmi un male caino
mi fa contrarre la mano bruscamente & così tiro un colpo di
pistola contro al soffitto”.
- Pag. 76: “Un colpo di calibro nove in un corridoio è qualcosa
di bestiale, che non si può immaginare. È un rumore assordante
che ti fa perdere il controllo dei muscoli e infatti io inizio ad agitare
le gambe + le braccia come un matto”.
- Pag. 76: “Mi chino d’istinto, piegando il braccio armato
verso Spazzola, che spunta dall’angolo della porta della cantina,
pronto a spararmi ancora ma sparo prima io. Altro botto infernale nel
corridoio. Spazzola cade all’indietro e quando mi affaccio alla
cantina ha appena finito di rotolare in fondo alle scale.”
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